Anche tu sei tra le persone che non riescono a dire di no? Anche io facevo parte di questo club poco esclusivo, ma dalla vita ho appreso che i vantaggi secondari che derivano da questa inabilità, non valevano il prezzo che pagavo, in senso di fallimento e di abuso da parte degli altri.
E così un bel giorno, quando ho preso consapevolezza di ciò che voglio essere e di ciò che voglio creare nella mia vita, ho semplicemente deciso: ho iniziato a dire no per non sprecare più il tempo che ho a disposizione . Le persone che non sanno dire di no non sanno ancora quello che vogliono e che non vogliono.
Essere capaci di dire di no in modo chiaro, fermo e gentile è indice di rispetto per se stessi e farlo significa che hai deciso di prenderti cura dei tuoi bisogni.
Dire sempre di si ti porta a lungo andare, a covare dentro un grande senso di frustrazione , ti fa provare rabbia, confusione e ti fa sentire usato. Non saper dire di no significa che non ti fidi di te stesso, che non ritieni di avere diritti e bisogni … significa che per te sono più importanti i bisogni e i desideri degli altri.
Condivido con te una mia intuizione di qualche tempo, in seguito ad un ritiro spirituale che feci in un monastero zen in Toscana … un’intuizione che quando salì alla coscienza, rifiutai con tutte le mie forze, perché mi costringeva ad assumermi la responsabilità di quel senso di fallimento che avvertivo, soprattutto all’interno delle relazioni : il non saper dire di no è anche la conseguenza di un’aspettativa implicita,una sottile manipolazione: perché non dicendo mai di no alle richieste e alle necessità del prossimo, ti aspetti che gli altri non dicano mai di no alle tue .
Lo so, comprendo la tua resistenza a fare tua questa verità, perché ci sono passata anche io,ma se ci pensi bene, passiamo la vita a dire sempre di si agli altri, con la sottile aspettativa che loro ci apprezzino e ci diano,all’occorrenza, la stessa disponibilità.
Perpetuiamo un copione antico con la speranza del bambino che è in noi, che dicendo sempre si, si possa ricevere quell’amore e quella disponibilità che ci sono stati negati in passato.
Ma l’adulto sa che non è così che funziona.
Come fare allora a interrompere questo incantesimo?
Crea un Tuo Spazio sacro per portare l’attenzione verso l’interno, per prendere coscienza di chi sie veramente, dei tuoi bisogni e dei tuoi desideri e inizia a dire di si soltanto quando sei sicuro/a di farlo in maniera disinteressata.
In genere le persone che non sanno dire di no, sono persone molto sensibili e gentili, che confondono però la gentilezza con la bontà. Vogliono aiutare davvero gli altri ma alla fine, paradossalmente, producono intorno a loro tanta rabbia e risentimento, perché le persone che non sanno dire di no solitamente non godono del rispetto degli altri: vengono trattati come vittime, come persone deboli. Paradossalmente, la gente rispetta chi sa dire di no .
Pertanto allenati ogni giorno a dire di no. Il mondo non cadrà a pezzi se lo fai. Esprimi chiaramente ciò che senti: questo renderà la vita più facile a te e agli altri.
Concediti da ora di ESISTERE!
Dove esistere vuol dire che la tua vita appartiene a te … che non sei costretto a rispondere alle aspettative dei tuoi genitori … che puoi realizzarti come meglio credi … che puoi dire di no quando ti pare … che hai il diritto di far rispettare i tuoi interessi, bisogni e desideri … che puoi seguire la tua strada.
Forse all’inizio potrai avere difficoltà con la tua nuova identità soprattutto perché per gli altri, per quelli che hanno vissuto di rendita con i tuoi no, non sarà facile abituarsi al tuo nuovo IO. Ma credimi, quando inizierai a vedere che hai tempo per te stesso/a, per i tuoi bisogni e i tuoi desideri e per le persone che ami, la frustrazione sarà sostituita da un profondo senso di appagamento e di sana autostima. E soprattutto , dire no, significa iniziare a “ disubbidire alla mamma e al papà “ che hai interiorizzato, per aderire sempre di più a chi sei TU veramente … significa onorare la tua UNICITA’ e lo SCOPO per cui sei qui.
Crea un Tuo Spazio sacro per portare l’attenzione verso l’interno, per prendere coscienza di chi se veramente, dei tuoi bisogni e dei tuoi desideri e inizia a dire di si soltanto quando sei sicuro/a di farlo in maniera disinteressata.
Ti auguro ogni bene, Carla.
Sento che derivi anche dal non riuscire a sopportare il senso di delusione che gli altri possono provare a ricevere un “no”. Non si vuole arrecare un dispiacere, ponendo i bisogni degli altri davanti a ciò che noi proviamo. E, forse, deriva anche dalla volontà di assecondare quell’immagine istantanea (o interiorizzata) di “persona disponibile” che gli altri hanno di noi: “non voglio rovinare l’idea che tu hai di me di persona gentile.”
Ciao Roberto, si è proprio così, infatti alla base c’è il voler alimentare l’idea che gli altri si sono fatti di noi, grazie soprattutto al nostro atteggiamento . Ma forse dovremmo iniziare a chiederci in tutta onestà: quell’idea corrisponde davvero a chi sono io? O è appunto solo un’idea(le), un’immagine, una maschera che portiamo in giro per sentirci approvati e voluti bene? E perché dopo ogni SI offerto agli altri, continuiamo a sentire un senso di vuoto? Io una mia teoria ce l’ho: forse e dico forse, quel pugno di affetto e di approvazione che riceviamo quando diciamo SI agli altri, senza tener conto dei propri bisogni,non ci fa stare bene, perché non siamo stati autentici, veri…non ci sentiamo amati per per come siamo veramente. 😉 Grazie Roberto per il tuo contributo.